1. and then we cut the ground from under (e poi ci siamo fatti mancare la terra da sotto)

Questo è il quinto anniversario dell’appiattimento della Terra. La Terra era una sfera rotante paffuta, che a un certo punto è precipitata in un universo oscuro. Ha toccato il suolo astratto e per qualche tempo si è appiattita. Ho lavorato come scienziata fino all’annuncio, ora posso solo osservare. Non siamo più in grado di postulare nulla di nuovo. Sulla Terra, le leggi della fisica hanno smesso di funzionare. Non possiamo sperimentare nè comunicare. Abbiamo quasi perso l’uso dei numeri, delle lingue. Sto scrivendo dal Bordo Terrestre, l’unico posto dove possiamo ancora osservare. Forse viviamo in una sorta di esperimento. Sulla parte piatta di un pianeta semisferico.
Il nostro mondo è lo stesso di prima, ma l’altro lato è impossibile da raggiungere. Abbiamo perso la forza gravitazionale da quando ci siamo appiattiti. In qualche modo, percepiamo altre forze. Intorno al nostro mondo c’è una barriera, una bolla che blocca ogni movimento. La parte semisferica del nostro pianeta potrebbe essere una versione parallela del nostro mondo, che non è diventata piatta. Quindi ci sarebbe tutto ciò che esiste qui, inclusa me stessa, mentre faccio questa ricerca, ma diciamo… in versione sferica.
C’è stata una scissione delle forme.
Alcuni dicono che quando il nostro pianeta è diventato piatto, tutti i continenti, gli oceani e tutta la materia sono stati risucchiati fino alla cima formando questo guscio piatto. Quindi non ci sarebbe niente dall’altra parte, è la base per la superficie piatta del mondo. È stato un appiattimento. Livellamento. Semplificazione. Orizzontalizzazione.
Il nostro territorio è rimasto intatto, come lo abbiamo sempre ricordato. Ma si è formato il bordo terrestre.
Il bordo non esisteva prima, poiché in una sfera non ci sono bordi. Ti ricordi?
Questo confine crea una barriera tra la nostra superficie piana e quella semisferica, impossibile da raggiungere. Si è formato con l’appiattimento terrestre.
Da questo lato, il crinale impedisce alle acque terrestri di cadere nello spazio dell’universo. C’è solo un’apertura, il Canale del Grande Arcobaleno. Il livello del mare ha iniziato ad abbassarsi, lentamente, finché non è stata scoperta la crepa, lo spacco nel crinale. Siamo riusciti a controllarne il flusso con un sistema di canali e dighe, e ora può essere utilizzato per mantenere costante il livello del mare.
Il Bordo della Terra è l’unico luogo dove ancora possono nascere nuove immagini.

2. Where is when the sun never rises (dove è quando il sole non sorge mai)

Adesso mi trovo sul Bordo della Terra.
Ho iniziato a percepire alcuni cambiamenti nel mio corpo e nella mia mente. Sono cambiata. La mia lingua, il mio linguaggio è cambiato da quando mi trovo qui. Riesco a vedere il Canale del Grande Arcobaleno proprio di fronte a me, a una distanza che non posso misurare. Vedo l’acqua cadere attraverso l’unica apertura nella catena montuosa che circonda il confine terrestre. La quantità di acqua è impressionante, non ho mai visto nulla di simile prima d’ora, non l’ho mai nemmeno immaginato.
L’acqua che cade nello spazio dell’universo crea fenomeni particolari che possono essere paragonati all’effetto di un arcobaleno. È qualcosa tra l’arcobaleno e l’aurora boreale. Alcune persone dicono che è un fuoco infinito tornato da noi, poiché siamo tornati indietro nel tempo.
Come se avessimo raggiunto un punto nella nostra storia e poi abbiamo ricominciato.
Il Canale del Grande Arcobaleno è la nostra unica connessione con ciò che si trova al di fuori della Terra piatta. Io credo che l’acqua che cade dalla nostra superficie piatta scenda verso l’opposto, il lato semisferico del pianeta, sotto forma di una cascata. Come una continua pioggia arcobaleno.
Il tempo è cambiato dall’appiattimento. Adesso comincio a ricordare che provavamo emozioni per lungo tempo, avevamo le stesse impressioni da quando il sole sorgeva fino a quando non calava. Non le abbiamo più, ora sentiamo in gruppo e tutto ciò cambia costantemente. Poiché c’è un continuo cambiamento di emozioni, siamo sincronizzati.
Questo luogo è come una membrana, assorbe e poi lascia andare. Non c’è … non c’è niente qui che può riflettersi, non riesco a vedere la mia immagine.
Vedo nuove immagini fatte di tutte le cose.
Le ho viste riunirsi tutte insieme come se ci fosse stato un grande vortice… da qualche parte come se tutto stesse poi svanendo lentamente in questa enorme massa d’acqua che casca.
Non ho mai creduto nella magia, né ho mai creduto in qualche cosa. Non c’è più scienza in cui credere. Guardo solamente, osservo e interpreto. Ricordo a malapena che forse è stato così … per secoli e migliaia … di anni. O forse non è mai stato così.
Tu pensi che chiaramente… un piano si evolve in una sfera. Le cose semplici diventano lentamente più complesse. Ma riesci ad osservare esattamente questo, adesso?
Il canale, l’arcobaleno, è come se fosse stato questo tipo di flusso, un flusso purificatore di qualcosa di tutti i diversi insiemi, di tutte le cose che abbiamo accumulato in quei secoli, è stato abbastanza.
Abbiamo raggiunto un certo livello di immaterialità che probabilmente era oltre ogni limite.
Ecco perché ci siamo fatti mancare la terra da sotto.
Siamo tornati a vivere sul piano orizzontale, un piano che possiamo comprendere.

3. “Once, returning…” she said (“Una volta, tornando…” lei disse)

Guardo questo flusso

questa fontana,

questo arcobaleno infinito

una pioggia della fine,

e non c’è mai stato niente di più bello

che io abbia mai visto.

So che non c’è nulla

oltre quel confine,

c’è solo il vuoto

che prima non c’era

e sono profondamente triste

e nostalgica

per quello che c’era nel mio orizzonte

(come puoi essere triste osservando l’impossibile?)

Sono triste per la morte della sfera.

se ci fosse stato un punto nell’infinito,

sarebbe stato quando chiudevo un occhio

e osservavo ciò che remava contro di me

in quei momenti ho visto anche io

la Terra da lontano

come un’ombrosa palla di marmo, d’acqua e di gas

però ora

non c’è niente dietro quell’orizzonte

siamo allineati

e sono profondamente triste e nostalgica

per la morte della sfera.

per quello che doveva essere immaginare

la certezza e il mistero dell’essere

costantemente in movimento,

(penso che non ne sei mai stato sicuro)

per quello che doveva essere immaginare

di viaggiare verso l’alto e scoprire

sempre un nuovo orizzonte,

e sono profondamente triste e nostalgica

per la morte della sfera.