
Il progetto Rogazione di @marcofontichiari & Molestia Auricularum (@federicomolestia) propone una scoperta del territorio sull’esempio delle rogazioni pagane, nel tentativo di raccogliere rimasugli folklorici, sotto forma di racconti, suoni e immagini. In questa Rogazione gli artisti si concentrano sugli spazi autogestiti di Bologna chiusi negli ultimi anni.
Marco Fontichiari, artista visivo italo-americano che attualmente vive e lavora a Venezia, lavora principalmente con il video e la performance, mettendo in discussione la capacità di un media di immagazzinare ed elaborare un contenuto come metafora della condizione umana dell’ esperienza.
Fontichiari ha presentato il suo lavoro in diverse gallerie e spazi espositivi come: NESXT (Tornio), P420 (Bologna), Metronom (Modena), Anonima Kunsthalle (Varese), Gallerie DEUX (Marsiglia), RAUM (Bologna), University Art Gallery (San Diego). I suoi video sono stati anche proiettati in molti festival video e cinematografici come: FILE (San Paolo), Rencontres Internationales (Parigi), Balkan Kino (Atene), Asolo Film Festival (Asolo), Videoart Yearbook 2018 (Bologna), Ibrida Festival (Forlì).
Collabora con Federico Trimeri, musicista veneto, che ha sviluppato il progetto Molestia Auricularum, progetto di musica noise/sperimentale nato nel 2011.
Fondato come progetto Harsh Noise/ HNW, nel corso degli anni si è focalizzato su diversi generi, concentrandosi in modo particolare sulla musica concreta, tape music, field recording e no input mixing board.
Fondatore e bassista della Band Storm { o } dal 2007, da ottobre 2016 è co-organizzatore della rassegna di musica sperimentale “Noises from the basement” giunta ora alla 18esima edizione eco-organizzatore del festival “Dolomia Noise Wall” in collaborazione con Dolomiti.Contemporanee. è inoltre coproduttore dell’etichetta noise Toxic Industries.
Stanno ora lavorando insieme al progetto “Rogazioni”, una performance A/V in cui, attraverso l’elaborazione dei video e suoni raccolti durante un periodo di ricerca sul territorio, si propone allo spettatore uno spettacolo di natura immersiva dove il passato e l’immaginifico del folklore locale vengono rievocati in forma ibrida e sintetizzata grazie ai nuovi strumenti digitali.