
L’ARTE CI “SALVERÀ”?
Articolo di Judith Inglavaga
Musei, gallerie e mostre stanno lentamente riaprendo e questo sta aiutando le comunità a credere che la vita stia tornando a scorrere. Ma quali sono le conseguenze di questo periodo senza musei, gallerie, mostre, conferenze ed eventi culturali? Le arti potrebbero aiutarci a superare le sfide in modo migliore? L’attuale mondo post-pandemico può cambiare il modo in cui percepiamo le arti?
Molti studi hanno dimostrato che l’arte può essere benefica per l’intera società e che può avere un buon impatto sugli individui che consumano e partecipano alle attività legate ad essa. Questo articolo parla di alcuni esempi specifici sull’arte e la salute e di come possiamo aiutare a risvegliare la consapevolezza di usare l’arte come parte del trattamento o della soluzione. Il periodo di chiusura dei luoghi di cultura ci ha fatto capire l’importanza della connessione tra il benessere e le arti. Mentre i musei e le gallerie hanno chiuso durante la pandemia, le persone nelle loro case hanno passato sempre più tempo a dipingere, scrivere o cantare. La chiusura ha mostrato come la società stesse usando le proprie menti per inventare nuovi progetti, sviluppare modi alternativi per connettersi con le persone online e anche provare a vedere l’arte in un modo diverso, come noi; tour virtuali, conferenze online, ecc. Le comunità hanno avuto bisogno di esprimersi e lo hanno fatto attraverso l’arte.
Sono nati molti progetti diversi che cercavano di capire come le persone hanno affrontato l’isolamento, l’incertezza e la paura. Per questo motivo, un’associazione chiamata Art Well Being ha presentato un questionario [2] per raccogliere più dati su questa connessione.
Primi passi tra arte e benessere
La correlazione tra arti e benessere è stata studiata in molte ricerche; uno degli studi più rilevanti tra arte e salute è il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dove si afferma l’impatto che la cultura ha, nel suo complesso, sul benessere degli individui e della società. Il rapporto mira ad aprire una conversazione sulla connessione delle arti in diversi livelli della società e sviluppare politiche per interconnettere i programmi artistici con l’arte.
Il rapporto dichiara l’importanza di aumentare la consapevolezza su come l’arte potrebbe aiutare, in modi diversi, a superare alcuni trattamenti e malatti. La ricerca dell’OMS si concentra su esempi specifici di come la connessione delle arti con persone con certe malattie potrebbe migliorare drasticamente i risultati del trattamento.
Uno degli esempi è il caso di studio sul progetto chiamato Open Window dell’ospedale San James di Dublino (Irlanda). Il progetto è stato sviluppato da artisti e personale clinico per ridurre lo stress dei pazienti con trapianto di ossa che devono essere isolati per quattro settimane.
Perché questo progetto era così speciale e “sano”? Ogni paziente aveva la propria “finestra aperta” proiettata e poteva persino scegliere il contenuto. Grazie all’arte contemporanea e all’artista Denis Roche, i pazienti potevano ridurre lo stress e la depressione da isolamento. Il contenuto del progetto si basava sull’interazione tra il paziente e l’artista che pensava che fotografie, opere d’arte audiovisive e suoni della natura aiutassero a ridurre le conseguenze di questo trattamento.
Questo è uno degli esempi di come l’arte potrebbe essere parte del trattamento, anche fisico, di alcune malattie o patologie. Vengono fuori nuovi studi sulle arti come un modo per migliorare la salute mentale.
Cosa sta succedendo oggi?
La situazione attuale porta molte nuove incertezze e problemi alla nostra società e alcune delle conseguenze sono il rischio di ansia, depressione e stress. I dati sull’aumento delle persone con depressione sono spaventosi. Uno studio condotto in Germania che mostra un’ansia generalizzata del 44,9% dei partecipanti e un disagio psicologico del 65,2%. Inoltre, questi sintomi sono stati trovati più profondamente nella popolazione giovane e femminile.
Di conseguenza, le soluzioni per trattare questi nuovi pazienti vengono cercate ovunque, ma anche nel settore culturale. Per avere soluzioni più ampie, sono apparsi sulla scena progetti che coinvolgono l’arte. Uno di questi è il progetto chiamato Contagious cities.
Contagious cities si basa su quattro diverse città: Berlino, Ginevra, Hong Kong e New York e mira a parlare delle sfide globali della coabitazione nelle città. Il progetto sta esplorando “i risultati di questa coabitazione, e la relazione tra microbi, migrazione e metropoli”. Il progetto ha indagato questo mettendo insieme mostre, residenze artistiche ed eventi interattivi.
Il successo di Contagious cities e la consapevolezza del nuovo problema hanno portato ad un altro progetto chiamato Mindscapes, che si concentra sulla salute mentale e il benessere della società [3] e che creerà partnership e collaborazioni con diversi artisti. Uno degli esempi di questa collaborazione è l’opera d’arte di Ellen Reid chiamata SOUNDWALK che promuoverà l’auto-introspezione e le esperienze di riflessione tra i partecipanti.
Queste iniziative sono solo alcuni esempi di come la cultura e il benessere potrebbero incrociare le loro attività e guardare all’uso dell’arte come un’altra forma di trattamento.
Cosa c’è dopo?
Si dice comunemente che i periodi di avversità aprono nuove opportunità. Questo potrebbe essere l’anno in cui il settore culturale sarà riconosciuto più apertamente per i benefici della salute della società. I cambiamenti delle nostre vite durante il 2020 ci hanno fatto capire l’ordine o le preferenze della nostra vita. Le comunità si rendono conto che i musei, le gallerie e i centri culturali non sono solo luoghi per imparare e scoprire cose nuove, ma potrebbero essere spazi dove vincere traumi, ansie e fare alcuni trattamenti specifici.
Recentemente, in un articolo di opinione sulla funzione essenziale dei luoghi di cultura, l’autore Torey Akers [4] sottolinea una questione cruciale sull’operatività e la funzionalità dei musei dopo il loro lungo periodo di chiusura. Come egli dichiara “I musei di tutto il mondo sono stati costretti a confrontarsi con il loro valore sociale durante la chiusura, specialmente secondo la nozione di essenzialità imposta dal governo – perché i musei sono stati chiusi, ma altri siti sono rimasti aperti?”.
Queste domande riguardano il modo in cui i luoghi di cultura sono visti per la società e qual è la loro funzionalità. Inoltre, l’impatto che le arti possono avere per la società nel suo complesso è sempre più dimostrato grazie alle iniziative menzionate sopra.
Il “benessere” da prendere in considerazione
La ricerca ha mostrato che le arti stanno cercando di definire il loro valore nel settore del benessere e del miglioramento della salute, e come in un futuro a breve termine potrebbero sempre più partecipare con idee innovative. Le iniziative per aiutare le società a prevenire e trattare l’ansia, la depressione e altre malattie mentali con attività artistiche strutturate sta crescendo considerevolmente.
Le comunità, gli operatori culturali e gli artisti di tutto il mondo stanno diventando consapevoli dei benefici delle arti e lavorano insieme per preparare più progetti in cui porre l’accento su rapporto tra la salute mentale e le arti. Ultimamente stanno nascendo sempre più esempi di conferenze in cui diversi operatori culturali mettono insieme i loro sforzi. [5].
Probabilmente l’arte non ci salverà da dure malattie o da gravi patologie, ma ci aiuterà a superare la paura, ad affrontare lo stress e a vivere più serenamente con noi stessi.
Note:
[1] Il seguente rapporto mostra come le attività artistiche durante la pandemia abbiano un impatto sul benessere degli individui.
Research Report: Art consumption and well-being during Covid-19 pandemic
[2] Art consumption and well-being during the Covid 19 pandemic
[3] Questo progetto utilizza i propri dati grazie alla società WellCome.
Mental health: transforming research and treatments
[4] Post-COVID, How Can Museums Remain Essential? | Jing Culture and Commerce
[5] Esempio:
Culture, Health and Wellbeing International Conference: 21-23 June 2021 | CHWA