Danza per più di uno è una raccolta di appunti, pensieri e suggestioni scaturite durante le due settimane di residenza di Lucia Palladino realizzata a marzo 2022 per il programma artists in residenSì promosso da AtelierSì, collettivo e spazio di produzione artistica che opera nell’ambito della arti performative e teatrali a Bologna.

Il periodo di residenza di Palladino è stato infatti accompagnato da Parsec, che, con il duplice sguardo delle curatrici Irene Adorni e Silvia Calderoni, ha seguito il lavoro di ricerca svolto attorno al progetto Correspondances_I discovered loving means going back to repetition. Declinata in un continuo work in progress, la ricerca ha prodotto una camminata aperta al pubblico che ha avuto luogo il 12 marzo 2022 e un esito performativo durante la serata del 16 marzo 2022, presentato da Palladino in collaborazione con la musicista Flavia Passigli e la performer Chiara Prodi. Il live pensato per AtelierSì rappresenta dunque una tappa intermedia della ricerca dell’artista, che ha in questa occasione condiviso con Parsec i diversi spunti di riflessione su cui sta tuttora sviluppando questo importante lavoro. 

“Il progetto di ricerca Correspondances sviluppa una serie di mondi e linguaggi che corrispondono in modo del tutto simile simile ma diverso a ciò che conosciamo come Reale. Sono scritture brevi che emergono da pratiche legate al camminare. Le chiamo short fictional ontologies. In questo momento tutto ci fa pensare che le possibilità di relazione nel mondo si siano assottigliate. Abbiamo bisogno di tecniche per generare altri mondi/modi per fare esperienza di ciò che chiamiamo realtà” (Lucia Palladino)

La restituzione che segue tocca i diversi punti del lavoro portato a teatro da Palladino in modo sintetico, e si costruisce come una raccolta di elementi che mirano a suggerire la modalità in cui Parsec ha lavorato con l’artista. Abbiamo dunque preferito evitare di proporre questa esperienza mediante un discorso logico e critico per mantenere l’orizzontalità, entrando e uscendo dalle immagini e suggestioni, per evidenziare la modalità di ricerca che Palladino ci ha trasmesso durante la residenza. La posizione di decentralità, attraverso un processo che decostruisce le gerarchie dei saperi prediligendo invece una modalità di conoscenza trasversale degli stimoli e delle esperienze, è infatti un concetto fondamentale attraverso il quale avvicinarsi alla pratica di Palladino.

I disegni realizzati in sala con matita e acquerello nascono dalla richiesta di Palladino di tracciare in immagini le sensazioni che il lavoro ha innescato. In questo senso, la ricerca si presenta come un corpo vivo in movimento, capace di proporre sempre immagini nuove, dove i suoni e le parole possono attivare un insieme di suggestioni visive che variano in base al contesto in cui agiscono. Per questo la non-centralità e lo spostamento sono elementi fondamentali del lavoro, col fine di eliminare il centro, il punto privilegiato di ascolto e di ricezione, il “posto del re”. È solo spostando “il posto del re” che i suoni, le immagini e i significati possono divenire altro. 

Questo continuo spostamento del punto di vista ha inoltre permesso di cambiare anche la prospettiva del lavoro svolto insieme: durante la residenza non c’è stata infatti una gerarchia tra tutor, artista e collaboratrici, ma c’è stato invece un confronto costante tra tutte le persone coinvolte, che ha portato alla costruzione e condivisione di immaginari nuovi. 
Gli appunti e i disegni realizzati da Parsec nelle giornate passate in sala si intrecciano dunque con estratti di testi teorici portati e discussi insieme, i quali si intersecano a loro volta con le parole del glossario creato da Palladino nel suo testo ERRARE, WANDERING, WONDERING e le immagini fotografiche realizzate in occasione del live del 16 marzo 2022. 

Echoes, Pink Floyd, 1971
Stills da video di Lucia Palladino in collaborazione con Giorgia Minoli

NOTE

  1. Lucia Palladino, Errare, Nadine, 2021.
  2. ERRARE/WANDERING/WONDERING è una pubblicazione di Lucia Palladino che raccoglie esercizi e appunti per pratiche di camminata selvaggia all’aperto nell’ambito dell’Attivismo Contemplativo. Questa pubblicazione può essere utilizzata per l’improvvisazione e la composizione coreografica di chi danza e recita, ma può anche essere usata da tutti come mappa per il disorientamento e l’ascolto profondo.
    L’Attivismo Contemplativo è una ricerca continua di pratiche decolonizzanti e anticapitalistiche per il corpo in relazione al paesaggio in cui è immerso. Il manifesto è inserito nella pubblicazione di Lucia Palladino, Errare, Nadine, 2021.