
Ecosistemi artificiali, storytelling e infosfere alternative.
Feileacan Kirkbride McCormick (Entangled Others Studio) e Elena Falomo in conversazione con Valentino Catricalà.
European Culture & Creativity Days Bologna
CULTURAL TALKS
13 ottobre 2023 h 16.30
presso Cortile Guido Fanti
Palazzo d’Accursio, Bologna
A conclusione dell’evento European Culture & Creativity Days Bologna, Parsec presenta una conversazione tra Elena Falomo, artista, designer e ingegnera, e Feileacan Kirkbride McCormick, artista e co-fondatore con Sofia Crespo di Entangled Others Studio.
Durante l’intera giornata, una domanda fondamentale ci ha accompagnato: in che modo la creatività del presente, sostenuta dalle nuove tecnologie, competenze e relazioni, può contribuire a definire la cultura, la società e il benessere del futuro? In questa conversazione, lǝ artistǝ ospiti condivideranno con il pubblico le loro pratiche e racconteranno di come queste si evolvono grazie all’impiego delle nuove tecnologie, dando vita a opere di notevole valore artistico e con un potenziale impatto sociale significativo. Attraverso le loro differenti ricerche, suggeriranno un’interessante prospettiva sull’importante sinergia tra creatività, tecnologia e cambiamento sociale.
Si pensi a Critically Extant di Entangled Others Studio, un progetto che si propone di sondare la nostra limitata conoscenza del mondo naturale mettendo alla prova i confini dei dati liberamente accessibili nella nostra vita digitale. Per realizzare questo progetto, sono stati addestrati algoritmi di intelligenza artificiale su una vasta collezione di immagini open source che rappresentavano circa diecimila specie diverse. I modelli generati sono stati impiegati per creare rappresentazioni visive di specie classificate come “criticamente in pericolo”, ma scarsamente o addirittura per nulla rappresentate online. Una delle caratteristiche di questo lavoro è quindi anche quella di ispirare nuovi modi per creare risonanze digitali positive per l’ecosistema.

Il progetto AI Futurism di Elena Falomo, si interroga, invece, sull’impatto graduale dell’intelligenza artificiale nella creazione di narrazioni e mostra, allo stesso tempo, come l’AI possa sostenere il processo creativo umano, conducendo alla progettazione cooperativa di scenari che emergono dalle nostre intuizioni. I risultati del progetto hanno spaziato da tribunali più che umani a campagne politiche per candidati immaginari, da fotografie a 360 gradi per hackerare Google Maps a proposte di pianificazione urbana ecologica.

La pratica artistica di Entangled Others Studio potrebbe, a prima vista, sembrare molto diversa da quella di Elena Falomo. Tuttavia, condividono alcuni strumenti comuni, fondamentali per lo sviluppo delle loro diverse ricerche.
Partiamo dall’elemento principale delle loro opere: i dati. Da una parte, questi vengono utilizzati per creare ecosistemi con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, stimolando anche una riflessione sui bias intrinseci presenti in ciascun dataset e plasmando il nostro modo di percepire la natura, la tecnologia e la loro interazione. Dall’altra parte, si pone in discussione il grado di consapevolezza che abbiamo riguardo all’origine e all’utilizzo di tali dati, suscitando riflessioni sulla governance degli algoritmi, sulle strategie e sui meccanismi che diffondono informazione e disinformazione.
Un altro elemento comune nel lavoro di Entangled Others Studio e Falomo si può ritrovare nello storytelling e nella speculazione. Raccontare storie diverse è fondamentale per immaginare il futuro. Le storie che non conosciamo ancora sono ciò che ci può ispirare, e l’arte e le nuove tecnologie ci possono fare intuire meglio la nostra connessione e intreccio con il mondo, anziché farci allontanare da esso.

Per Entangled Others studio immaginare un ecosistema equivale a raccontare una storia sull’ignoto, rendendo visibile una possibilità. Falomo, attraverso il gioco di ruolo e le narrazioni alternative, immagina di sovvertire la gerarchia normalizzata dei sistemi informativi.
La ricerca dellǝ artistǝ coinvoltǝ in questa conversazione tocca dunque, con mezzi simili, due ambiti diversi che si intrecciano in modo complesso: quello ecologico e quello informativo, speculando su questioni contemporanee come la crisi ambientale e l’Antropocene, così come l’infodemia e le preoccupazioni legate alla privacy dei dati.
Il panel proposto vuole riflettere su come l’algoritmo, l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie influenzino la creazione artistica e su come questi software estrattivi possano rimettere in discussione la figura dell’artista, aprendo un dibattito sull’impatto sociale delle pratiche artistiche contemporanee, così come sull’automazione e sui limiti del diritto d’autore. Insieme al moderatore Valentino Catricalà, Falomo e McCormick esploreranno dunque il significato dell’arte in un panorama contemporaneo in costante evoluzione.
Gli esseri umani, la biosfera di cui fanno parte, i dati che producono e le tecnologie emergenti possono generare narrazioni positive e impoteranti 1, sovvertendo le concezioni classiche di progresso, natura e individui.

Con il termine innovazione non ci si riferisce, infatti, solamente all’utilizzo delle ultime tecnologie per la creazione delle opere, ma anche e soprattutto mostrare le possibilità che queste tecnologie offrono per riflettere su temi urgenti della contemporaneità.
Da una parte, per esempio, Entangled Others Studio suggerisce una nuova visione e superamento del binomio natura vs tecnologia. La tecnologia non viene dunque vista come qualcosa al di fuori dal naturale, ma, come tutto ciò che ci circonda, ne fa a sua volta parte.
Attraverso il design e metodologie partecipative, Falomo mette invece a punto devices, software e strumenti online che permettono la circolazione dei dati in una modalità non estrattiva e controllante, ma utile e co-progettata da e per la comunità.
Citando il filosofo contemporaneo Timothy Morton “Il potenziale di essere ecologico nell’arte è l’apertura a un mondo normativo non antropocentrico di bellezza e meraviglia2“.
Feileacan Kirkbride McCormick (Entangled Others studio) ed Elena Falomo ci condurranno così in un viaggio coinvolgente attraverso le loro favole e giochi speculativi. Mediante la loro straordinaria bellezza, queste opere ci affascineranno, ma, allo stesso tempo, ci terranno “attaccati al problema3”, come suggerisce la filosofa Donna Haraway, e ci faranno riflettere su questioni e temi fondamentali del nostro tempo.
Bio

Elena Falomo è una designer interessata a questioni digitali, sociali ed ecologiche. Le piace indagare con attenzione i sistemi che accolgono la complessità e l’ambiguità per progettare futuri (e presenti) più equi e partecipati. È anche un’appassionata educatrice che insegna in università europee tecnologie creative e design.
elenafalomo.com

Feileacan Kirkbride McCormick è un artista, ricercatore e precedentemente architetto norvegese. La sua pratica si concentra sull’ecologia, la natura e le arti generative, con particolare attenzione a conferire al non-umano nuove forme di presenza e vita nello spazio digitale. La sua attività si concretizza come parte del duo artistico Entangled Others.
entangledothers.studio
instagram.com/feileacan.mccormick
Note
- Termine mutuato dalla traduzione in italiano di bell hooks da parte di Maria Nadotti e usato da Rachele Borghi per sostituire empowerment, lemma «fortemente impregnato di neoliberismo e di gender mainstream» (da concetticontrastivi.org). ↩︎
- Timothy Morton – You are ecological, talk for Brainwash Festival 2022 ↩︎
- Donna J. Haraway, Staying with the Trouble: Making Kin in the Chthulucene, Duke University Press, 2016 ↩︎