
Kick back, relax and binge on the Love Dream
di Alice Visentin
7 marzo 2025 – 28 aprile 2025
via Capo di Lucca, 34
sede del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna
Il progetto, ideato da Alice Visentin in collaborazione con Magda Antoniazzi, è pensato per occupare una parte della superficie dell’edificio situato all’angolo tra via Capo di Lucca e via Irnerio. Il palazzo è stato progettato dall’architetto Enzo Zacchiroli tra il 1968 e il 1974 e oggi ospita il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna. Il luogo è per sua natura uno spazio liminale e riveste ruoli sfaccettati all’interno del contesto urbano e sociale della città, che mutano anche in relazione ai diversi momenti della giornata.
L’opera è stata ideata pensando al teatro, che accoglie un diorama sfaccettato di personaggi ispirati agli elementi distintivi del contesto in cui è immersa. Questi sono assunti come riferimenti estetici: i piccioni e il loro piumaggio, i sacchi neri dell’immondizia, l’immondizia stessa, ma anche le feste, l’evoluzione e, in generale, l’idea allargata di incontro che storicamente caratterizza questa zona del centro della città, con anche i suoi aspetti più ambigui e contraddittori.
Il punto di partenza del progetto è esplorare i modi di stare assieme, del vivere lo spazio urbano, le visioni alternative di famiglia e di futuro, attraverso l’immaginazione dell’artista. Con Kick back, relax and binge on the Love Dream, Visentin esplora visioni sociali alternative, fatte di sistemi non gerarchici, basati su relazioni non convenzionali e sulla possibilità di ogni entità di liberarsi da meccanismi pre-imposti.
La scelta di creare un’impalcatura scenica e scenografica ispirata a una pièce teatrale come strumento narrativo e speculativo, ci suggerisce il tentativo di costruire un luogo di libertà e aggregazione, all’interno del quale i protagonisti i mostrini che qui trovano rifugio e unione, inscenano feste, incontri e momenti d’amore, che porteranno anche alla nascita di nuovi componenti del gruppo.
L’elemento fondamentale per la resa di questa storia è una sofisticata scenografia. Si sviluppa in cinque capitoli, durante i quali il teatrino prenderà vita con l’arrivo di nuovi personaggi. Incontri e scambi ne trasformeranno la narrazione, mentre i poster diffonderanno le gesta dei protagonisti. Il cambio di scena e l’alternanza delle luci segneranno il ritmo della storia, creando atmosfere sempre diverse. Poster pubblicitari e insegne dipinte a mano, uova fosforescenti, sculture e luci al neon daranno forma a questa pièce in evoluzione. Materiali diversi come stoffa, carta, cartoncino e bombolette spray colorate, trasformano la gabbia di ventilazione di metallo dell’edificio in un crocevia di realtà e finzione, un horror movie con tanto di monster maker, come si definisce Magda Antoniazzi.
Una carta da parati fatta a mano, decorata con un pattern che richiama il piumaggio dei piccioni, è lo sfondo di una serie di avventure che rappresentano un esperimento di immaginazione di nuovi mondi, capaci di ravvivare il nostro potenziale cognitivo e i nostri desideri, mirando a riconfigurare il nostro vivere lo spazio in possibilità stimolanti e fantasiose. L’opera inviterà chi guarda a seguire le vicissitudini dei mostrini per scoprirne, a ogni atto, il potenziale sovversivo della narrazione.
Testi di riferimento:
Your Illustrated Guide to the Universe di Yumi Sakugawa – Feminist Press
On the Anarchic Organization of Cinematic Spaces di Rosa Barba – Sternberg Press
The New Nihilism di Peter Lamborn Wilson – Autonomedia
I Miei Luoghi di Marguerite Duras – Einaudi
La Danza delle Grandi Madri di Clarissa Pinkola Estès – Frassinelli
Caccia alle Streghe, Guerra alle Donne di Silvia Federici – DeriveApprodi
Alice Visentin
Alice Visentin (Torino, Italia) utilizza video, scultura e pittura per esplorare la realtà come dimensione mutevole, influenzata dalle interazioni tra corpi, parole e narrazioni. Il suo lavoro indaga la capacità generativa dell’immaginazione e la possibilità di accedere a livelli alternativi di percezione, attraverso un’intuizione condivisa. La sua ricerca esplora i processi culturali e politici presenti nei nostri corpi, riconsiderando l’etica dell’esistenza e le connessioni tra gli esseri umani. Traendo ispirazione dalla parola, dalla letteratura e dagli archivi orali, trasforma immagini in storie e storie in immagini.
Visentin ha ricevuto una borsa di studio per le Arti Visive per l’anno 2023 presso l’American Academy in Rome. Nel 2024, è stata selezionata per una residenza presso Gasworks a Londra, con il sostegno della Fondazione Memmo. Inoltre, ha vinto una borsa di studio dalla 13ª edizione dell’Italian Council, organizzato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea.
Magda Antoniazzi
Magda Antoniazzi, (Milano, 1987) si è laureata in Communication Design presso la KEA University di Copenaghen e attualmente sta conseguendo una seconda laurea in Arti Visive presso l’Accademia di Brera a Milano. Lavora all’intersezione tra design, arte e making.
Il progetto fa parte di TANGLE – Visual Culture in Urban Art, a cura di Parsec e Andrea Gianfanti in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna.