k.i.n. – keep in network
Museo disperso. Foreigners in Their Homeland
30 maggio 2025 – 8 giugno 2025

La rete k.i.n. – keep in network nasce nel 2021 come spazio di condivisione, alleanza e supporto tra realtà artistiche indipendenti della città di Bologna. Al cuore del progetto vi è l’urgenza di attivare contesti di confronto e relazione, capaci di produrre spazi di riflessioni collettive all’interno del panorama culturale cittadino. Ci è sembrato importante e urgente, soprattutto in questo momento, aderire al progetto Museo disperso. Foreigners in Their Homeland, accogliendo la proposta di Palestine Museum e dei curatori e curatrici Faisal Saleh, Massimiliano Nicola Mollona, Daria Passaponti, Giulia Rho e Ruba Salih, mettendo a disposizione i nostri spazi e le nostre energie.

Il genocidio in corso nei territori palestinesi – che si innesta su una lunga e tragica storia di violenza coloniale e oppressione militare – ci interroga come individui e come operator3 del settore artistico, in quanto produttor3 di senso culturale e politico. In un momento in cui la narrazione dominante mediatica tende a semplificare, a polarizzare o a tacere, sentiamo la responsabilità di sostenere e amplificare le voci che abitano la complessità del presente, con consapevolezza e posizionamento critico. Un coro di voci che rivendica giustizia sociale e politica e che ci sentiamo di sostenere e di supportare con i nostri mezzi.

Con Museo disperso apriamo in città uno spazio di ascolto e visibilità per le pratiche di artisti e artiste palestinesi, che ci parlano da una condizione di lacerazione e resistenza, densa di immaginazione, rabbia e desiderio. Le opere in mostra, precedentemente esposte presso Palazzo Mora di Venezia durante la Biennale 2024, sono dislocate in cinque spazi della rete (Adiacenze, ASAP, Ekodanza – Selene Centro Studi, Nelumbo e Parsec) e danno corpo a una geografia insieme frammentata e interconnessa, come lo sono oggi molte delle esperienze diasporiche e dei saperi non egemonici. La frammentarietà della proposta artistica, la diversità dei medium e dei linguaggi visivi e la sfera semantica che lega le opere, creano così uno scenario contemporaneo di un popolo e di una cultura. Tematiche che affronteremo presso il Checkpoint Charly mediante una tavola rotonda pensata proprio per confrontarci ulteriormente sul progetto e sull’importanza di portarlo avanti, qui ed ora.

Nel costruire questa collaborazione abbiamo incontrato con le curatrici e curatori il concetto di al-masha, un termine e un modo di vivere palestinese che esprime un’equa distribuzione delle terre e allo stesso tempo un possesso pensato come un uso comune. Abbiamo così scelto di assumere questo principio come pratica e immagine dal potere generativo, pensando alla mostra non come un evento singolo, ma come un territorio da condividere: uno spazio comune che cresce nella relazione e nella moltiplicazione delle prospettive. 

k.i.n. aderisce e dà vita a questo progetto in quanto soggetto politico e culturale. Crediamo che l’arte, in quanto generatrice di spazi di riflessione, possa essere strumento di solidarietà attiva, di interrogazione radicale e di rifiuto delle logiche binarie e delle estetiche dominanti. Con Museo disperso affermiamo il nostro impegno nel valorizzare una cultura che prenda posizione, che metta in crisi, che costruisca connessioni a partire dalle rotture.

Museo disperso. Foreigners in Their Homeland
30 maggio 2025 – 8 giugno 2025

Orari
16 – 20 da lunedì a domenica
Venerdì 30 maggio dalle 16 alle 21.30
Domenica 1° giugno dalle 16 alle 18

Spazi:
Adiacenze (vicolo Santo Spirito, 1); ASAP (ex Casa del Custode della Montagnola, via Irnerio); Əkodanza | Centro Culturale Paleotto11 (via del Paleotto, 11); Nelumbo (via Arienti, 10); Parsec (via del Porto, 48 C/D)

Team curatoriale:
Faisal Saleh, Massimiliano Nicola Mollona, Daria Passaponti, Giulia Rho e Ruba Salih

Programma Pubblico 

Domenica 1° giugno ore 19
Tavola rotonda Territori dispersi, immaginari condivisi: il Museo disperso a Bologna
presso Checkpoint Charly, via del Rosaspina 7/a
Curatori e curatrici verranno accolte dalla rete bolognese per inaugurare la rassegna. Presenteremo il progetto Museo disperso e parleremo di come questi linguaggi artistici possano esprimere e trattare la questione palestinese. 

Giovedì 5 giugno ore 19
Talk con Rana Anani La Palestina come laboratorio di solidarietà e co-partecipazione nel settore culturale ed artistico presso Əkodanza | Centro Culturale Paleotto11, via del Paleotto, 11

presso il DAMSLab:
Piazzetta Pasolini 5/b, Università di Bologna, Bologna

Martedì 3 giugno
Cinema come Spazio di Prefigurazione Politica
Introducono Sara Cherif e Massimiliano Mollona

14.30 – 16.30 Immagini crudeli
Lorenzo Pezzani, Tareq Tamimi e Oraib Toukan

16.45 – 18 Programma di Cortometraggi Palestinesi
Introduce Salim Abu Jabal

18 – 19 La Vita delle Immagini: una Riflessione sul racconto mediatico della guerra
conversazione con Lorenzo Tugnoli

Mercoledì 4 giugno  ore 15- 18
Arte e Genocidio. Solidarietà artistica come modalità di lotta
Rana Anani, Bayan Abu Nahla, Sandi Hilal, Alessandro Petti, Ruba Salih
Introduce Massimiliano Mollona

30 maggio – 28 giugno
Until we became fire and fire us
Video-installazione di Basel Abbas e Ruanne Abu-Rahme
presso Adiacenze, Vicolo Spirito Santo 1/b

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k.i.n. è un progetto di network che coinvolge realtà indipendenti che si occupano di arte contemporanea e cultura. Un organismo pluricellulare in espansione generato dalla sinergia di 15 associazioni attive a Bologna che si uniscono in un’unica forza attraverso una collaborazione e un dialogo aperto e costante. La rete agisce come cassa di risonanza dando voce a propositi e obiettivi comuni mantenendo le caratteristiche peculiari di ciascuna delle realtà che fanno e ne faranno parte. Attualmente hanno aderito al progetto: Adiacenze, Alchemilla, ASAP, Checkpoint Charly, Gelateria Sogni di Ghiaccio, Lo Spazio Letterario, Luna APS, Maison Ventidue, Metoché, Nelumbo, Ottovolante, Parsec, Selene Centro Studi | EkoDanza, Tank e TIST.

keepinnetwork.com