Diversions – Moving Image Showcase
27 aprile 2022
A cura di Parsec
Il primo appuntamento della rassegna DIVERSIONS, a cura di Parsec, coinvolgerà lə artistə Kathryn Attrill, Anabel Garcia – Kurland, Giuseppe Onelia e Alberta Pellacani.
Saranno presentate diverse forme di linguaggio visivo, sperimentali sia nelle narrazioni che sviluppano, sia nel loro impiego del mezzo.
I video presentati uniscono analogico, digitale, reale e immaginario, creando delle narrazioni fittizie che si intrecciano con la realtà e portano ad una variazione del punto di vista grazie a prospettive insolite. Le immagini sono fluide, distorte, apparentemente astratte, subiscono variazioni, montaggi e rimodulazioni, riflettendo su questioni come il cambiamento climatico, la coesistenza tra l’infrastruttura digitale e la comunità, il concetto di perturbante nella nostra quotidianità e lo spostamento della percezione.

L’approccio scultoreo di Attrill all’immagine in movimento smonta e ri-assembla fragili frammenti filmici all’interno di pratiche sia digitali che analogiche. Il suo lavoro è spesso ispirato dai processi naturali e dalla relazione tra corpi e oggetti umani. In Hiding Places, la collaborazione intergenerazionale come mezzo per alleviare la perdita del lavoro è affrontata in modo che la pratica della celluloide dell’artista si interseca con l’attività di pesca di gamberi di suo nonno sull’isola di Wight, ora persa a causa del cambiamento ambientale. Le testimonianze vocali sono abbinate a sfumature di blu trattate alla menta piperita in uno struggente atto di guarigione, che Attrill ha realizzato sviluppando la pellicola (50ft Super 8) con la menta piperita.

In Vocivoro di Giuseppe Onelia la compenetrazione di reazioni chimiche e un’indagine formale del medium generano una dimensione spaziotemporale perturbante: l’incontro con una creatura sottomarina in punto di morte che mastica e rimugina frammenti di voci umane, arrivando alla fine con il canto di una bambina che si trasforma in elegia. Onelia si concentra sulla compenetrazione tra diversi materiali visivi, gestuali e sonori al fine di esplorare e modellare spazi, creature ed esperienze situate ai limiti estremi della percezione umana.

Il lavoro di Anabel Garcia – Kurland si concentra sul dialogo tra architetture fisiche e digitali. La sua ricerca incorpora l’uso della tecnologia e delle architetture multidisciplinari utilizzando spazi 3D, VR e sound design per esplorare i suoi interessi negli impatti ambientali e socio-politici delle infrastrutture digitali. Il progetto The Intangible Archives of SIIDA affronta la politica che sta dietro l’utilizzo di server in un centro dati artico come uno status sovrano per la comunità artica Sami. Il video presenta un centro dati che fonde la pratica tradizionale e l’infrastruttura digitale usando il calore del server e le condizioni artiche imitando le 8 diverse temperature per archiviare pratiche immateriali che sono poi memorizzate come dati.

Alberta Pellacani presenta The breeze blows high. In tutti i suoi lavori le immagini, grazie ad una particolare tecnica che utilizza una modalità analogica generativa, riportano esattamente ciò che accade nella realtà, con tutti i pro e contro che ne derivano, con quegli elementi imprevedibili che accadono davanti ai nostri occhi. L’intento di Pellacani é di circoscrivere la brezza, suggerendo di seguirne il percorso e ascoltarne il movimento grazie alle immagini. Nominare le cose, sostiene, è come controllare e chiudere ciò che designano. The breeze blows high è un invito universale a osservare ciò che non siamo in grado di vedere, sentirne la voce pur non essendo a conoscenza della provenienza e della direzione.
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BIO
Kathryn Attrill è un’artista visiva che vive e lavora a Londra, originaria di un piccolo villaggio sull’isola di Wight. La sua pratica intreccia l’immagine in movimento con il suono e il testo in un approccio scultoreo nella creazione delle immagini. Attrill ha conseguito un BA in Filmmaking alla Kingston School of Art nel 2017 e ha ottenuto un MA in Contemporary Art Practice Moving Image al Royal College of Art nel 2021. La sua pratica indaga l’immagine spezzata, le narrazioni personali, le fatiche nascoste, la relazione uomo-oggetto e la disapparizione. Attril ha presentato il suo lavoro in varie mostre e programmi di proiezione tra cui ICA, Channel 4 Random Acts, Playback Festival, Montez Press Radio, Matts Gallery London, EFN Film Festival, Alchemy Film Festival e Gasworks London.
Anabel Garcia – Kurland è una designer ambientale con base a Londra che si concentra sul dialogo tra architetture fisiche e digitali per mettere in discussione l’intreccio fisico all’interno della pratica digitale. Tutti i suoi progetti hanno portato avanti il tema comune dell’analisi estetica dei dati che copre il corpo, lo sfruttamento dei dati, i macchinari e le infrastrutture geopolitiche attraverso la sua fascinazione per le estensioni ibride nel 21° secolo.
Dal 2018 Anabel fa parte di un collettivo di ricerca in ADS8 per i lavori del Het Nieuwe Instituut su Automated Landscapes Data Matter: Digital Networks, Data Centers & Posthuman Institutions in collaborazione con OMA. È stata tutor ospite per i laboratori di gioco di architettura dei progetti Bartlett Store e ha lavorato con la regista Helene Kazan come animatore umano digitale principale per una serie di film/installazione Frame of accountability che è stata presentata in anteprima al The Vera List Centre, The New School, New York nel 2021.
Giuseppe Onelia (Vicenza 1993) è un filmmaker che lavora con l’animazione, il video, il sound design e il testo. Dopo una laurea in Media Design e Arti Multimediali a NABA (Milano), ha conseguito un Master in Artists’ Film & Moving Image al Goldsmiths College of London nel 2019.
La sua pratica si confronta con materiali visivi, gestuali e sonori per esplorare spazi, creature ed esperienze situate ai limiti della percezione umana.
I suoi lavori sono stati esposti in festival e gallerie tra cui River Film Festival, Padova; Ariosto SpazioCinema, Milano; Enclave Gallery, Londra; Palazzo Bembo, Venezia.
Alberta Pellacani è nata a Carpi nel 1964, città in cui vive. Si forma a Bologna dove studia pittura all’Accademia di Belle Arti e consegue la laurea al Dipartimento Arti Visive. Fin dagli esordi artistici conduce la propria ricerca per sconfinamenti tra pittura e fotografia, videoarte e operazioni d’arte partecipata, documentario, disegno, performance teatrale. Dal 2011 utilizza una modalità analogica generativa che applica in video e fotografia, grazie alla quale può cogliere gli accadimenti marginali e i minimi movimenti di ciò che viene osservato. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero, tra cui la 48° Biennale di Venezia, Padiglione Italia- Oreste (1999); OVERtheREAL (2016-18); Maazzeni Film Festival (2017); IBRIDA Festival (2017/19); Reberthing a cura di Luigi Meneghelli, La Giarina Gallery Verona (2018);) Hic et Nunc – 7 women video artists, a cura di M. M. Tozzi (New York, Cuba, Roma, 2018/19); RESTLESS WATER in Italian Videoart, a cura di Silvia Grandi, Perama Cave, Ioannina, Greece (2018); ONDE, performance di video e musica per Volo IH 870, a cura di Silvia Grandi, Bologna Museo della Memoria di Ustica (2019); VISIBILIA Palazzo Ducale di Gubbio (2022).