The healing meme lab
6–7 novembre 2025

Via del Porto 48 C/D
a cura di Nadia Salamino

A conclusione del suo programma di residenza, Nadia Salamino propone due giorni di full immersion dedicati al potere trasformativo dell’immaginario digitale. Durante l’evento saranno presentate l’installazione Zahra Aït Kaci: The Knowledge Reborn di Enzo Aït Kaci e un video essay di Nadia Salamino, che insieme costituiscono il punto di partenza per una riflessione collettiva sulla dimensione terapeutica e ironica dei meme. The healing meme lab intende inoltre, durante la seconda giornata, esplorare il potenziale del linguaggio memetico come strumento contemporaneo di elaborazione emotiva e rituale attraverso la produzione collettiva e anonima di meme, contenuti personali, riflessioni o esperienze che verranno trasformate in immagini condivise, reinterpretate con ironia e distanza grazie all’ambiente digitale. 

6 novembre 
ore 18.30 – Opening 

Inaugurazione della mostra a cura di Nadia Salamino con l’installazione Zahra Aït Kaci: The Knowledge Reborn di Enzo Aït Kaci e un video essay di Nadia Salamino

7 novembre 
ore 16.30 – Workshop

The Healing Meme Lab propone un contesto informale e partecipativo all’interno del quale le persone che parteciperanno, sedute attorno a un tavolo con il proprio computer, sperimenteranno modi creativi di esprimersi attraverso lo shitposting. A conclusione del workshop, un momento di sky watching collettivo (tempo permettendo) accompagnerà la chiusura dell’esperienza.
Un laboratorio che fa ridere, ma anche riflettere.

L’attività è gratuita e aperta a tuttə, l’unico requisito è portare con sè un computer o un dispositivo con cui memare.

La prenotazione è consigliata: i posti disponibili sono solo 10!
Scrivi a parsec.bo@gmail.com

ore 18.30 – Talk
Talk e dialogo aperto con Nadia Salamino che presenterà la propria ricerca e si confronterà con l’artista Enzo Aït Kaci. 

Enzo Aït Kaci è un artista visivo e art director con base ad Amsterdam. Formatosi come graphic designer digitale, ha conseguito una seconda laurea in fashion design, con un forte focus sulla comunicazione visiva e sulle pratiche tessili. Nei suoi lavori più recenti, ha esplorato il valore dell’immaginario della moda attraverso il prisma digitale di Internet – considerando come l’industria dei videogiochi, le reti d’informazione e la cultura del copia-incolla influenzino la produzione di moda. Ha sviluppato un metodo per creare stampe su tessuto e capi d’abbigliamento utilizzando tecnologia e artigianato, costruendo un sistema in cui la bidimensionalità delle immagini e la tridimensionalità dei vestiti dialogano tra loro, in un circuito visivo in cui i capi 3D e le immagini 2D si trasformano reciprocamente. Il risultato è un indumento che circola in un ciclo infinito, muovendosi continuamente tra realtà analogiche e digitali.